In merito a questa attuale e scottante problematica se ne sta occupando l'Autorità di regolazione per l'energia reti e ambiente “ARERA” che dal 1° gennaio 2020 introdurrà regole certe e uguali in tutta Italia nel caso di mancati pagamenti da parte degli utenti del settore idrico.
Per comprendere di cosa si occupi nello specifico l'ARERA bisogna fare un piccolo excursus:
Con l’avvento del mercato libero dell'energia elettrica e del gas è stata istituita l’autority “AEEG”, la cui funzione era la regolazione e controllo dei settori dell’energia elettrica e del gas.
Successivamente all’autority è stato conferito l’incarico di normare e vigilare sul mercato dell’acqua italiano, passando, pertanto, ad una nuova denominazione “AEEGSI”.
Infine, nel 2018 viene introdotto un nuovo cambiamento: alla sopra citata autorità vengono conferiti poteri di regolazione in ambito ambientale, da qui l’ultima denominazione “ARERA” (autorità di regolazione per energia elettrica, reti e ambiente).
QUALI SONO I PRINCIPALI COMPITI DELL'ARERA?
La predetta autorità svolge queste importanti funzioni:
1) Fissare periodicamente i prezzi massimi per la fornitura in regime di maggior tutela;
2)Promuovere interventi di efficienza nel settore energetico;
3) Dettare le regole minime al fine di garantire alle utenze un servizio fornito di qualità;
4) Controllare che non vengano violate le regole della concorrenza;
5) Accogliere reclami degli utenti e cercare soluzioni per le controversie tra utenti e fornitori.
COME PUO' L'AUTORITY ‘‘ARERA’’ DIRIMERE LE CONTROVERSIE IN MERITO E RIUSCIRE ALLO STESSO TEMPO A CONTEMPERARE GLI INTERESSI DI UTENTI E CONSUMATORI CON GLI INTERESSI ECONOMICI DI MERCATO?
La normativa di settore è regolata dalla legge n. 481/1995, la quale affida all'Autorità, tra gli altri, il compito di promuovere la tutela degli interessi di utenti e consumatori, alla luce della normativa comunitaria in materia, contemperando, altresì, gli obiettivi economico-finanziari dei soggetti esercenti il servizio con gli obiettivi generali di carattere sociale.
Proprio la sopra citata Autorità di regolazione per l'energia reti e ambiente (ARERA), con delibera n. 311/2019/R/idr, ha stabilito che, dal primo gennaio 2020, l'acquedotto non potrà più chiudere e staccare completamente l'erogazione idrica al condominio od al privato se, entro la scadenza dei termini di messa in mora, è stata pagata almeno la metà dell'importo dovuto in un'unica soluzione.
NELL' IPOTESI IN CUI POI IL CONDOMINIO OD IL PRIVATO NON EFFETTUINO IL SALDO DELLE RATE MANCANTI COSA ACCADE NELLO SPECIFICO?
Nel predetto caso l'acquedotto potrà, invece, procedere con le azioni sulla fornitura se l'utenza condominiale non effettua il saldo entro i successivi sei mesi.
La procedura regolamentata prevede che il gestore dovrà inviare la costituzione in mora almeno 25 giorni solari dopo la scadenza della fattura, dopo aver comunque rispettato l'obbligo di inviare prima un sollecito bonario con allegato il bollettino per il pagamento.
Inoltre, a tutela dei consumatori è stato stabilito un altro obbligo, che prevede il diritto per l'utente di rateizzare il dovuto in 12 mesi e di avere fornite informazioni chiare e comprensibili per ottenere la predetta dilazione.
Infine, la fornitura limitata, sospesa o disattivata per morosità dovrà essere riattivata entro due giorni feriali dall'attestazione dell'avvenuto saldo da parte dell'utente.
ASPPI MESSINA
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